Il pericolo del salto nel vuoto. La mia storia – Parte 16 (2016 avevo 36 anni)

2016

Corso di inglese completato, livello intermedio basso. € 2000 raccolti per tutte le spese, e poi ti spiegherò come ho fatto …zaino in spalla, partenza direzione Londra.

Mi sistemai un ostello pensando che fosse una cosa breve.

Condividevo la stanza con 28 persone, maschi e femmine. 

Trovai un lavoro in un chiosco di panini bagel della stazione di Claphan Junction.

Avevo orari assurdi. Vivevo a Swiss Cottage, (Londra nord) e lavoravo a Londra sud, questo voleva dire che quando avevo il turno delle 6:30 del mattino la mia sveglia suonava alle 3:30 nel cuore della notte. 

È già un trauma svegliarsi a quell’ora, ma alzarsi in una stanza, al buio, senza svegliare le altre 27 persone è qualcosa che solo i ninja possono fare.

Durante la notte mi svegliavo più volte per paura di non sentire la sveglia. 

Mi coricavo vestito per non accendere la luce svegliare tutti. 

Andò avanti così per due mesi, non trovavo una camera ad un prezzo decente, ma vidi questa esperienza dell’ostello come qualcosa di positivo. Avevo la possibilità di conoscere persone nuove e anche di ricevere suggerimenti sulla vita in città. 

Un giorno andai a trovare una mia cugina di terzo grado a Horsham. Una cittadina a 50km a sud di Londra.

Mi innamorai di questo posto e decisi di trasferirmi. 

Trovai subito una stanza in affitto, condividevo un appartamento insieme due ragazze, una italiana e una rumena e un ragazzo italiano.

Due mesi di lavoro come barista da “Costa Coffee” e poi venni assunto come uomo delle pulizie in una delle più prestigiose scuole dell’Inghilterra. Si chiama Christ Hospital School.

Per avere accesso a quel posto di lavoro, oltre a dover provvedere il mio casellario giudiziario italiano e il certificato anti-pedofilia, dovetti pure scrivere una lettera, in inglese, che illustrava la mia motivazione a voler diventare inserviente in quell’istituto.  

Passato il colloquio mi sentivo settimo cielo. 

L’istituzione scolastica dove stavo andando a lavorare era fondata da più di cinquecento anni accoglieva ragazzi poveri da secoli per portarli a livelli di studio altissimo. 

Le famiglie che vogliono fare studiare loro figli nella sezione a pagamento devono sborsare una cifra intorno ai € 40.000 l’anno. 

Considera che questa scuola si frequenta dagli 11 ai 18 anni, quindi moltiplica questa cifra per ogni anno passato alla Christ hospital School e capirai quanto costa l’istruzione privata in una scuola del genere. Non pensare che basta pagare per avere accesso, perché le richieste di iscrizione arrivano da ogni angolo del mondo, oltre la quota annuale, bisogna superare rigidi test di ingresso e un colloquio con gli addetti al reclutamento. 

Sembrava di vivere un sogno. 

Un treno mi portava dentro la scuola, pur sapendo che ero solo un membro dello staff delle pulizie mi sentivo importante. 

Ero parte della storia dell’educazione del paese che mi ospitava. 

Ancora oggi vado fiero del lavoro che ho fatto e pur essendo un lavoro di inserviente, stranamente stupisce molto le persone qui in Inghilterra, perché lavorare presso quest’istituzione é davvero qualcosa di prestigioso.  

Durante quell’anno cambiò il mio modo di pensare.

La scuola di cui parlo si estende su un terreno di 4 km².

Solamente per andare da un plesso all’altro, da un palazzo all’altro, oppure spostarmi dalla mensa alla sala dei dipendenti dovevo fare letteralmente Chilometri a piedi. 

Il mio turno iniziava alle 6:30 del mattino, spesso da solo dovevo pulire le aule di un intero edificio, bagni inclusi. Dopo i primi mesi iniziai ad annoiarmi. Devo ammettere che il lavoro non era particolarmente divertente, una persona iperattiva come me, necessitava uno stimolo mentale.

Iniziai ascoltare decine decine di discorsi del Ted Talk durante il turno, grazie ad una connessione internet senza limiti e un vecchio smartphone. Alcuni in inglese altri in italiano. 

Lavorai per 11 mesi in quella scuola fino a quando, una mia ex vicina di casa, a cui facevo da babysitter ai suoi figli, mi consigliò di diventare playworker. 

È una professione che si svolge nelle scuole elementari, ed è un misto tra l’educatore animatore. 

Inoltrai la domanda solamente per non darle una delusione. 

Sicuro di non passare il colloquio, con il mio inglese non perfetto e con esperienze inglesi solamente da barista e uomo delle pulizie, ero pronto a sentirmi dire il classico “le faremo sapere”. 

Invece al colloquio, dopo la quindicina di minuti di conversazione, discutendo sui bambini e su come vanno educati, mi chiesero già se volevo diventare un manager. 

Rimasi sbalordito e rifiutai la proposta, in attesa di vedere come si svolgesse il lavoro. 

Ammetto pubblicamente che lavoro di manager non mi é mai interessato. Troppo burocrazia e poco contatto umano.

Adesso mi occupo dei bambini della Kingslea Primary School di Horsham, dove vivo. 

Sto con loro prima e dopo le lezioni.

Molto del mio tempo a scuola lo passo a disegnare o a realizzare lavori di tipo manuale con i bambini. 

Praticamente ho confezionato su misura la mia vita. 

Due ore di lavoro a scuola la mattina. 

Alle 9:30 sono già a casa, la scuola dista 750 metri da dove vivo, e poi quattro ore di lavoro il pomeriggio. Sabato e Domenica sempre liberi. 

Ho il massimo rispetto per i miei connazionali che lavorano anche più di cinquanta ore a settimana nella ristorazione, ma mi dispiace, io ho già dato.

Durante le ore libere della mattina, studio per i miei esami al college, lavoro per i miei clienti che seguo anche a distanza. 

Riesco a fare le attività di disegnatore, illustratore e grafico pubblicitario indipendentemente dalla distanza in cui si trova il mio cliente. 

Ho ricevuto commissioni dall’India, Inghilterra, Norvegia e naturalmente Italia. 

Abito in una villetta che condivido con altre tre persone. Ho persino il mio bagno privato. 

Lavoro per conto mio pagando le tasse, e ho anche un commercialista inglese. 

Affronto cose che tre anni fa mi sembravano impensabili. 

Ho ricevuto anche l’incarico di disegnare il logo e una linea di t-shirts inerenti al mondo della danza. 

Si chiama Ballet Rocks. 

Sono già in vendita e hanno riscosso un grande successo. 

Presto saranno disponibili anche nei negozi specializzati. 

Ho disegnato slides per corsi di formazione fatti a dipendenti di una nota banca inglese, per adesso devo mantenere il segreto professionale e non posso svelare nulla. 

Tra i miei clienti anche un uomo d’affari appassionato di rugby, che voleva un suo ritratto da mettere nel suo profilo twitter per il blog di psicologia applicata allo sport con la palla ovale. 

Una delle caratteristiche di questa commissione, é che lui si trovava in India, mai visto ne incontrato prima. Tutto il rapporto di lavoro è stato gestito da me tramite Skype. 

Sessanta per cento di anticipo per iniziare e il restante a lavoro terminato. 

Soddisfazione del cliente al 100%

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