Come Avere Più Tempo

Non ho tempo: è spesso la frase che ci diciamo quando non riusciamo a portare a termine tutti i nostri impegni o quando vorremmo iniziare una nuova attività come la palestra, una nuova attività lavorativa parallela, magari per guadagnare di più …e invece la cosa che ci ripetiamo spesso, la scusa che ci auto-ripetiamo, che ripetiamo a noi stessi, è appunto quella di non avere mai tempo. 

Io ti posso dare la mia testimonianza perché sono stato sempre una persona impegnata tra studio e lavoro. Quando io ero uno studente, studiavo in accademia, lavoravo in un fast food di notte e facevo il volontario in ospedale, addirittura avevo anche il tempo per prendere lezioni di musica. 

Tutto questo lo facevo in una città dove i mezzi pubblici sono praticamente inesistenti e non avevo la macchina.

Qualche mese fa ho sistemato degli scatoloni nel mio studio e ho trovato il mio vecchio quadernone dove prendevo i miei appunti per le lezioni di chitarra.

Queste lezioni implicavano almeno 1 ora di pratica al giorno e mi sono domandato come facevo io a fare tutti quegli esercizi, tra l’altro, le coordinazioni durano lunghi minuti senza interruzioni (chi ha studiato musica al metronomo sa di cosa parlo). 

Leggendo la data su quegli appunti ho capito che in quel periodo non esistevano gli smartphone e che non tutti avevano una connessione internet a casa; quindi, la mia soglia di attenzione era molto più alta; c’erano meno distrazioni, detta in soldoni.

Ma ai giorni nostri riportare questa situazione potrebbe essere impossibile, almeno così mi dicevo, anche perché io lavoro coi social, mica posso  non utilizzare il computer o i social, perché il mio lavoro è appunto lavorare con internet. 

Poi ho letto un libro molto interessante che parla sia di abitudini che di distrazioni e il nostro cervello è programmato nel trovare il piacere con ricompense a breve termine; i social danno al nostro cervello ricompense emotive piccole a breve termine e sono costruiti con lo stesso principio delle slot machine, quindi andarci contro è quasi impossibile.

Per farla breve le app dei social sono state progettate da persone molto intelligenti che conoscono i meccanismi del cervello umano. 

Da premettere che io mi rifiutavo di cancellarmi da Facebook o WhatsApp, anche perché sono cose che uso per lavoro e allora prendendo indicazioni da quel libro che ho letto, c’era da fare un esercizio che diceva di disabilitare le notifiche per almeno una settimana.

Non avere né il pallino rosso sull’app, che ti dice che qualcuno ti ha mandato un messaggio, né tanto meno appunto il pop-up che suona quando qualcuno cerca di mettersi in contatto con te usando WhatsApp o Facebook, stessa cosa per tutti gli altri social.  

Lo feci.

La mia paura più grande, in realtà, era quella di perdere i contatti con tutti.

Io non ho un ufficio con altri colleghi, lavoro da solo; quindi, avevo paura di perdere man mano, non rispondendo subito ai messaggi e ai commenti su Facebook, il contatto con le persone e che pian piano potessero dimenticarsi di me. 

A parte le piccole difficoltà iniziali, i miei amici non hanno smesso di volermi bene e nemmeno i miei clienti di contattarmi.

Per le emergenze il mio telefono funziona sempre; che poi tra l’altro è questo lo scopo principale di avere un telefono portatile, ovvero che se qualcuno dei tuoi parenti o amici rimane a piedi con la macchina ti può contattare o puoi contattare qualcuno in caso di un’emergenza.

Di certo non gli mandi un WhatsApp (se hai bisogno di un aiuto immediato).

I miei genitori, (per esempio), lo sanno e se hanno bisogno di me, visto che viviamo in case separate e loro non sono più giovanissimi, quando vogliono sentirmi alzano il telefono ed io sono subito pronto a rispondere.

Adesso cosa è successo? 

Intanto col passare del tempo non ho perso l’abitudine di disabilitare le notifiche, anzi le notifiche del mio telefono sono sempre disabilitate, magari nel weekend le accendo, però cosa succede grazie a questa piccola grande modifica nel mio stile di vita? 

Durante la giornata riesco a fare più cose. 

So quando il telefono non è necessario.

Quando sono con i miei amici per una cena, quindi in compagnia per passare il tempo con loro, tutta la mia attenzione è dedicata a chi mi sta davanti, non ho la mania di guardare il telefono a controllare se qualcuno mi ha scritto, perché comunque faccio parte forse della generazione che capisce la differenza tra virtuale e reale e che preferisce il reale.

 C’è sempre tempo per rispondere ad un messaggio ed è più bello dedicare lo sguardo e la mente a chi hai di fronte e non ad una persona che magari si trova in un’altra casa. 

Tra i benefici che ho avuto, inoltre, è che non chattando più fino a tarda sera, (perché comunque stranamente le persone riescono a mandarti messaggi di lavoro fino alle undici e mezza/mezza notte)

riesco a dormire di più, il che vuol dire svegliarsi la mattina più freschi, avere più energie per affrontare la giornata, lavorare meglio, non essere scontrosi, non bere duemila caffè.

Essendo più produttivi, detto francamente, si guadagnano più soldi e più soldi potranno permetterti di utilizzare le tue risorse in maniera più divertente.

Cosa preferisci, leggere la vita degli altri o scrivere la tua?

Imparando ad usare i social nella maniera corretta farai caso poi, che la maggior parte dei commenti che trovi sulle bacheche di Facebook sono frasi di persone che hanno più da lamentarsi che da gioire, quindi non è che ti stai perdendo chissà quale botta di vita stando sempre in questo “raduno virtuale di amici e sconosciti”.

Prendi un periodo di pausa dalle notifiche e a mente fresca ragiona su quello che ti stai perdendo.

Bene, questa è stata la mia esperienza, se tu hai fatto qualcosa di simile o hai paura di fare qualcosa che ti porti fuori dalle tue abitudini, puoi contattarmi, scrivermi nei commenti e magari scambiarci delle opinioni… 

Scrivi quando vuoi, ma, ovviamente non ti risponderò nel cuore della notte!

Ciao da Turi Papale

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