Come Superare Problemi e Andare Lontano

 

Da ragazzino suonavo la chitarra.

Ho fatto un piccolo corso in chiesa ma non imparai tanto in un corso di gruppo.

Insistevo comunque a zappare sulla mia chitarra, ne comprai anche diverse insieme a qualche libro, ma non feci molti progressi.

Se mi conosci abbastanza sai che con i soldi di uno dei primi stipendi comprai una chitarra elettrica quando ero poco più che ventenne.

A questo punto mi serviva un insegnante per imparare a suonare bene.

Non volevo ripetere l’errore precedente.

Chiesi a uno dei miei colleghi se conoscesse un bravo chitarrista e insegnante, visto che lui suonava il basso in una band.

Mi propose Fabrizio Licciardello, lui è un luminare di questo strumento.

Ha all’attivo un sacco di corsi, articoli su riviste specializzate come Guitar Club, centinaia di studenti e concerti alle spalle.

Per citarne uno, quello tenuto alla Columbia University di New York dove ha suonato insieme ad altri musicisti in un evento chiamato “improvvisatore involontario” era il marzo 2011.

Una delle prime cose che dovetti imparare era andare a tempo col metronomo, cosa che non avevo mai fatto prima.

Un incubo per me.

Comprai un metronomo digitale che emetteva un suono fastidioso.

Oltre la difficoltà dovevo pure sentire un bip incalzante e continuo.

Pensavo di essere un fallito o comunque di avere una difficoltà enorme, visto che era una cosa che anche i bambini riuscivano a fare e io no.

Non mollai, anche perché l’investimento per le mie lezioni, sia in termini di tempo che di denaro, non era poca cosa per me.

Per paura di non essere all’altezza e superare il test della revisione degli esercizi settimanali, nella mia lezione privata, lungo il tragitto in macchina quando andavo quando a lezione ascoltavo il metronomo.

Immaginate le facce stupite degli altri automobilisti al semaforo che mi sentivano.

Dal finestrino aperto usciva fuori un fastidioso ticchettio, come quello di una bomba ad orologeria, e io che contavo le battute.

Passarono settimane e grazie ai consigli di Fabrizio, che anticipava i miei possibili errori, migliorai fino a diventare abbastanza bravo da padroneggiare anche le divisioni più difficili.

Ovviamente non imparai solo quello da lui.

Fu un insegnante che mi spiegò parecchie cose, non solo sulla chitarra ma anche su alcuni aspetti della vita degli artisti, soprattutto in merito alla disciplina e alla caparbietà.

Lui, negli anni novanta, era capace di prendere un treno, viaggiare per 9 ore, dalla Sicilia a Roma, per prendere una sola lezione da un’ora da un jazzista romano, poi recarsi in stazione, fare altre 9 ore di treno, traghetto incluso, e ritornare a casa.

Da lui imparai la perseveranza e che se vuoi una cosa devi andartela a prendere, anche quando non è proprio a portata di mano. 

Oltre a questo l’importanza di avere un mentore è fondamentale.

Libri e video-corsi registrati, ti diranno cosa fare ma non correggeranno i tuoi errori.

Un insegnante è una persona che ha già fatto quel percorso prima di te. 

Saprà dirti esattamente quale insidie si nascondono dietro ogni possibile problema e soprattutto sarà lì ad ascoltarti quando avrai bisogno di risolvere una situazione che da solo non riesci a sbrogliare.

Studiare con Fabrizio fece in modo cha a mia volta potessi insegnare questi principi a ragazzi in età da liceo, che formano una band I Peter Pan Virus, dandomi un sacco di soddisfazioni.

Suonarono nelle feste della scuola, in un concerto pubblico davanti a 2000 persone e persino in diretta radio.

Tutte cose che a 14 anni io mi sognavo di notte.

In conclusione, guarda la tua vita, quello che stai sbagliando a livello professionale, perché un errore che si fa, soprattutto nel mondo digitale, è iniziare una professione, un mestiere senza nessuno che ti spieghi come fare.

Certo, potresti avere delle competenze tecniche, ma cosa farai quando ti troverai davanti all’errore per la prima volta e non ci sarà nessuno a spiegarti come risolverlo?

Quello che ti consiglio e seguire una persona che ha già fatto questo percorso prima di te.

Oppure resterai bloccato come in un videogioco, davanti ad una porta che non si apre e non potrai andare al livello successivo. 

Se pensi che ingaggiare qualcuno che ti possa insegnare e consigliare, sia un costo, forse ancora non hai calcolato quanto ti costerà non farlo. 

Sono sicuro che provarci da solo riuscirà a toglierti via un sacco di energie, un sacco di tempo e la voglia di continuare quando ti troverai, nel tuo percorso professionale, di fronte un’apparente strada senza sbocco.

L’unica cosa che spesso resta é chiudere tutto ed abbandonare.

Ecco perché il business non è una cosa per tutti.

Ci vuole umiltà.

Quando si è umili, si chiede aiuto e lo si riceve se chiesto nel modo corretto. 

Pensare di avere un profitto economico da un’attività che si sa fare a malapena o da poco, è da pazzi. 

La vita poi non è cambiata rispetto ai tempi del rinascimento.

Il principio era quello di imparare a bottega da qualcuno che aveva fatto quel mestiere prima di te. 

Certamente una volta ci si impiegava anni e i maestri erano avidi di insegnamenti, se non per un loro tornaconto personale.

Ora abbiamo la fortuna di poter consultare esperti dall’altra parte del mondo, stando comodamente seduti a casa nostra. 

In buona sostanza, se ti trovi in un vicolo cieco da troppo tempo hai due soluzioni.

  1. cambia il tuo indirizzo di residenza e stabilisciti in pianta stabile in quella strada senza uscita. 

2)  chiama qualcuno che ti porti via da quel blocco e ti guidi verso la strada maestra. 

Ad ogni modo la scelta è la tua. 

Sarà molto difficile che qualcuno venga a salvarti a meno che non sia tu a sparare il primo razzo segnaletico. 

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